Gay & Bisex
Che Voglia di Palestra - 10
di Marcus95
04.10.2021 |
14.261 |
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"So che li usa per andare a dormire e come prima cosa li afferro e li porto alla faccia..."
Salgo in camera di Nicola per mettermi in mutande anche io e appena entro in camera sua non posso non notare dei boxer grigi di Calvin Klein per terra vicino al letto. So che li usa per andare a dormire e come prima cosa li afferro e li porto alla faccia. Sento già il suo odore di palle sudate e, se devo essere sincero, anche di sperma, sento quell’odore zuccherino che mi ricorda tanto l’odore della mia sborra ma non so bene se quella che sento sia la sua o no.Li allontano dalla mia faccia e li ispeziono e vedo che sul lato sinistro dei boxer ci sono delle piccole macchioline. Passo la mano sopra e noto che è davvero sperma quello. Non posso credere che Nicola abbia delle tracce di sperma nelle sue mutande.
Vedere quelle piccole chiazze sicuramente dopo aver sborrato da un’altra parte mi fa impazzire. So che non dovrei farlo ma riporto le mutande vicino alla mia faccia e aprendo la bocca passo la lingua nella parte dove c’erano le macchioline. Il sapore non lo sento molto ma quello che si sente è molto buono.
So che ci sto mettendo troppo tempo a cambiarmi così mi alzo e mi tolgo prima la parte sopra che la parte sotto. Rimasto in mutande mi accorgo che si è formata una erezione sul davanti che preme contro le mie mutande facendo un bel bozzo. Rimango fermo in camera di Nicola aspettando che l’erezione vada giù ma non vuole andarsene.
Mentre cerco una soluzione per far andare giù l’erezione che mi preme forte non mi accorgo che dietro ho qualcuno che mi osserva.
“Quanto ci metti?” sento la voce di Federico dietro di me.
Mi volto di scatto senza pensare e immediatamente gli occhi di Federico passano dalla mia faccia al mio pacco.
“Ecco cosa nascondi. Non sai che voglia che ho oggi Marco. Non mi sono nemmeno masturbato” aggiunge Federico guardando il mio pacco e notando che anche il suo si sta allargando.
“Scusa non volevo, è successo all’improvviso” dico io cercando una spiegazione da dargli senza dire la verità.
“Ti ho già detto che puoi mentire a mio fratello ma non a me? Che cosa ti ha eccitato in questa stanza? L’odore del cazzo di Nicola che stagna qui dentro? Non penso” dice lui cercando il motivo della mia erezione nelle mutande.
I suoi occhi scrutano la stanza del fratello e si posano anche sulle mutande vicino al letto ma vedendole per terra non capisce che erano proprio quelle che avevano attirato la mia attenzione. Dalle scale sentiamo qualcuno che sta salendo. Federico mi guarda e sorride.
“Non ringraziarmi” dice a bassa voce, poi si avvicina veloce verso i cassetti della scrivania di Nicola e ne apre uno facendo attenzione di fare il più velocemente possibile ma anche il minor rumore possibile. Estrae una rivista con una donna in topless e la lancia sul letto. Nicola entra mezzo secondo dopo.
“Ma quanto ci stai mettendo?” chiede Nicola vedendo me e poi Federico nella stanza. “Che succede?”
“A Marco gli si sta rizzando perché come al solito lasci le tue robe in giro Nico” dice Federico avvicinandosi al letto e prendendo la rivista che aveva appena tirato fuori dal cassetto.
“Io pensavo di averla messa via” dice Nicola facendosi delle domande.
“Guarda sta stanza Nico. Piena di vestiti ovunque. Non mi sorprende che non metti via neanche la rivista porno dopo esserti fatto una sega. Poi viene Marco e la vede e giustamente il suo pisello si alza” spiega Federico scagionandomi da qualsiasi cosa.
Nicola mi guarda il pacco e nota che il mio pisello sta tirando. Mi sorride ma allo stesso tempo è un po’ imbarazzo per aver lasciato la rivista in bella vista.
“Mi spiace Marco ma ero sicuro di averla messa via” dice Nicola come scusa.
“Nico, lasci anche le tue cazzo di mutande per terra come quando eri piccolo” dice Federico avvicinandosi ai boxer grigi e prendendoli in mano. Federico li esamina, soprattutto l’interno dei boxer, e fa un sorriso. “Almeno hai perso l’abitudine di svuotarti le palle qui dentro”
Nicola vorrebbe solo sparire per l’imbarazzo ma solo per il fatto che lui non sa che io e Federico siamo molto più che in confidenza. Se solo lo sapesse non si sentirebbe in imbarazzo.
“Tu Marco, hai mai avuto quel vizio di sborrarti nelle mutande quando eri più piccolo? Oddio tu sei ancora piccolo” chiede Federico guardandomi.
Io non so bene cosa rispondere e spero che Nicola intervenga in mio aiuto ma lui sta zitto nel suo. Io inizio a pensare. In realtà io lo faccio ancora a volte. Mi piace venire nelle mutande.
“Sì fino a qualche anno fa anche io lo facevo” dico arrossendo.
“Che cucciolo che sei” dice Federico con gli occhi grandi. Non mi aveva più chiamato cucciolo da quando eravamo finiti a letto assieme. Avere Nicola vicino mentre vengo chiamato in quel modo da suo fratello mi fa soggezione ma la cosa è interessante.
“Marco non starlo ad ascoltare” interviene Nicola. “Lui sborra ancora nei suoi boxer” aggiunge.
Federico ride beffardo. “Certo che mi sborro nelle mutande. È una sensazione pazzesca. Dovreste farlo anche voi ragazzi”.
Io e Nicola ci guardiamo in faccia prima di ridere. La cosa che più mi fa ridere è che suona come una battuta ma Federico è dannatamente serio. Federico ci guarda male mentre ridiamo per quello che ha detto. Quando smettiamo gli occhi di Federico si illuminano come se avesse avuto una idea ma io sono l’unico a vedere questo scintillio negli occhi.
“Marco mi fai un po’ pena con quelli slip. Toglili e facciamola finita. Siamo tutti uomini qui, un cazzo in più non fa mai male” dice Federico beffardo.
“Sì dai. Tanto oramai ti si vede tutta la sagoma del pisello. Poi io te l’ho visto e a Fede… a lui non dispiace” dice Nicola ridendo sul finale parlando del fratello.
Io all’inizio sono titubante se seguire davvero il loro consiglio oppure stare in mutande. Abbasso lo sguardo e noto che davvero, per quel poco che è il mio pisello, si vede molto chiaramente la forma. Decido di sganciarmi da tutte quelle catene di imbarazzo che a volte la società ci mette. Con un gesto veloce mi tolgo gli slip e rimango con il pisello in tiro. Vedo gli occhi di Nicola e Federico sul mio membro così decido di prendermelo in mano e di dargli qualche colpo per poi lasciarlo a penzolare in aria per via dell’erezione.
“Bravo Marco, così si fa” commenta Federico facendosi vicino e dandomi una pacca sul sedere. “Ora andiamo a mangiare. Marco, bel pisello comunque” aggiunge.
Ci dirigiamo verso il soggiorno. Federico e Nicola in mutande, io nudo con l’erezione. Arrivati in salotto iniziamo a parlare del più e del meno davanti a una birra fresca. La cena non è ancora pronta. Dopo dieci minuti la mia erezione se ne va e il mio pisello si calma sulle mie palle. Mi rimetto gli slip e continuo a parlare con loro.
Quando la cena è pronta ci mettiamo a tavola e iniziamo a mangiare in silenzio fino a quando Federico interrompe il silenzio che si era creato.
“Marco hai davvero un bel pisello, e te lo dice uno che è un esperto” dice sorridendo.
“Grazie” rispondo cercando di catturare lo sguardo di Nicola ma non mi guarda mai.
“Certo è piccolo rispetto ai nostri ma noi sappiamo di avere due pistoloni nelle mutande ma il tuo per forma non è niente male” aggiunge ancora una volta Federico.
A queste parole non posso dire che mi si rizza nuovamente il pisello ma grazie al tavolo posso mascherarlo un po’ ma più di questo non so che fare. Spero non mi facciano alzare.
Dopo quel discorso la cena prosegue molto bene senza discorsi sul mio pisello, di quanto sia piccolo o altre cose. Ci mettiamo a guardare la tv tutti vicini e a volte capita di toccarsi dentro. So che Federico faceva apposta a far cadere la sua mano sul mio pacco. Mentre una volta per sbaglio io ho toccato le palle a Nicola. Era una sensazione strana stare tutti in mutande. La bellezza di essere solo tra noi a fare gli stupidi è bellissimo.
Dopo aver visto un po’ di tv Federico mi tocca la gamba insistentemente e mi fa un gesto con la mano.
“Nico porto Marco di sopra un momento” dice Federico guardando me e non Nicola.
“Sì ma niente seghe maiali. Marco stai attento che ci prova con tutti Fede” dice ridendo.
Federico si alza dal divano e ha una potente erezione nelle mutande. Io lo seguo a ruota e anche il mio è duro. Saliamo al piano superiore e mi porta in camera sua. Come prima cosa mi butta sul letto, chiude la porta e si tuffa su di me. Mi bacia con un bacio voglioso e animalesco.
Sento tutta la sua potenza su di me. Sento i suoi muscoli e il suo pisello che preme sulla mia gamba.
“Mi fa male il cazzo” dice Federico alzandosi e tirandosi fuori il pisellone dalla gambe del boxer senza toglierli. Ripiomba su di me e continua a baciarmi ferocemente. Il suo pisello è più libero ma lo sento premere forte sulla mia gamba.
Federico si mette in ginocchio e col pisello tesissimo si avvicina a me e me lo butta in bocca. Ovviamente non ci sta ma cerco di prenderne il maggior numero di centimetri possibili. Una volta dentro succhio con foga e sento che sta gemendo per il servizio che gli sto facendo. Ansima ma si trattiene per non farsi sentire da sotto dove c’è Nicola. Mi scopa la bocca con forza e sento le sue palle muoversi avanti e indietro ma non mi sbattono sulla faccia in quanto non riesco a prendere tutta la sua verga enorme.
Federico gode ma sempre facendo attenzione a non farsi sentire da suo fratello. Spinge forte il suo bacino verso di me e non si ferma mai a riposare. Sento la sua cappella muoversi verso la gola e gode ne sentire che la sua cappella è tutta bagnata dal suo pre sperma e non solo dalla mia saliva. Quel liquido è così buono e dolce e mi fa eccitare sapere che si sta bagnando tutto.
“Dai Marco prendi sto cazzone e godi” mi dice lui aumentando il ritmo e tenendomi la testa ferma. Mi scopa forte e ansima sempre più forte. “Cazzo come sborro” esclama Federico prima di riempirmi la bocca della sua sborra calda.
Anche quando sborra non si ferma nello scoparmi la bocca. Io prendo tutta la sua sborra in bocca e la mando giù. È buonissima come al solito ma fare queste cose alle spalle di suo fratello è ancora più eccitante. Dopo poco si ferma e sento che la sua cappella è asciutta segno che ho bevuto tutto il suo sperma.
Toglie il pisello dalla mia bocca, se lo scrolla e se lo rimette nei boxer. Il suo pacco è enorme perché il pisello non è ancora moscio ma barzotto. È uno spettacolo vederlo davanti a me in mutande col pacco grosso dopo aver svuotato le sue palle nella mia bocca.
“Cazzo quanto mi piaci Marco e quanto piaci al mio pisello” dice Federico toccandosi il pacco.
Io lo guardo e sorrido cercando di non arrossire.
“Dato che sei così bravo ti voglio fare un regalo” dice Federico andando verso il suo armadio. Apre un’anta e infila la mano dentro. Vedo che quando la mano esce c’è qualcosa di bianco nella mano. Federico prende l’oggetto con entrambe le mani e srotola l’oggetto. Con mio enorme piacere noto che sono dei boxer bianchi.
“So che ti piace mio fratello. Questi sono i suoi boxer. Li ha tolti ieri sera e li ha messi da lavare. Io li ho salvati per te. So che almeno una sega se l’è fatta con questi addosso” dice Federico. Li impugna e se li porta alla faccia annusandone il tessuto. “Quanto gli sudano le palle a mio fratello” dice guardandomi e lanciandomi i boxer di Nicola.
Io li prendo al volo e li porto alla faccia. Sento l’odore di palle sudate che mi preme nelle narici. Salgo un po’ più in alto e sento che l’odore di palle sparisce e arriva l’odore di cazzo. È buonissimo anche quello. Mi sposto di lato e sento un odore più zuccherino ma si sente anche l’odore del pisello. Capisco subito che si tratta di sperma. Alzo la testa e vedo gli occhi di Federico nei miei.
“Te l’ho detto che si è segato con quelle addosso” dice Federico rispondendo alla mia domanda mai posta.
Allungo la mano per ridargli i boxer del fratello ma lui muove la testa di lato.
“Sono tue. Portatele a casa e masturbati. Ma soprattutto sborraci dentro. Lui non si accorgerà mai che sono sparite” aggiunge.
Io rimango seduto a fissare le mutande usate di Nicola in mano e con una grande erezione nei miei slip.
Ecco la parte 10! Ancora grazie mille a tutti per i commenti nella parte 9!
XOXO
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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